Anche se, per praticità, lo si fa spesso, i colloqui tra Stati uniti, Ucraina e Russia che agitano l’attualità da qualche settimana non dovrebbero essere definiti negoziati. Un negoziato ha un oggetto, un obiettivo e avviene tra le parti di un conflitto, oppure tramite un soggetto mediatore.
Negoziato fu quello che decise la prima tregua del grano sul Mar nero, nell’estate 2022: con la mediazione della Turchia e i buoni uffici delle Nazioni unite, entrambe in posizione terza, si giunse all’obiettivo di garantire la sicurezza per l’esportazione di cereali dall’Ucraina.
In Arabia saudita, gli Stati uniti non agiscono come mediatori, poiché non sono in posizione terza: l’amministrazione Trump rappresenta gli interessi della Russia e legge la guerra in Ucraina dalla stessa prospettiva di Mosca. Ignorando il diritto internazionale, gli Stati uniti ritengono che la Russia abbia diritto di annettere regioni ucraine, adducendo le medesime motivazioni di Putin, prive di ogni fondamento giuridico e fattuale.
L’obiettivo dei colloqui, se esiste, non è chiaro. Dall’ultima tornata è riemerso il tema della navigazione sul Mar nero. Si tratta di un argomento-maschera che cela l’impossibilità di un’intesa su un cessate il fuoco mai ben definito. Una tregua sul Mar nero non ha significato. L’Ucraina controlla il suo specchio di mare e ha costretto da tempo la Russia ad arretrare la sua flotta, gravemente danneggiata.
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L’impostazione dei colloqui è data di concerto da Russia e Stati uniti. L’Ucraina deve adeguarvisi e l’Europa ne è esclusa. L’obiettivo non dichiarato, dietro le richieste del tandem Mosca-Washington, tanto per l’inutile tregua sul Mar nero quanto per quella sulle infrastrutture energetiche, è alleviare il danno che la Russia subisce a causa delle sanzioni contro le sue esportazioni e dei colpi che l’Ucraina inferisce con successo contro le sue raffinerie.
Trump e i suoi uomini si confermano ogni giorno più inadeguati. Il regime russo è autoritario, ma è retto da uomini preparati, astuti e di perversa abilità dialettica. Di fronte a essi siedono dirigenti statunitensi incapaci di percepire la dimensione delle loro responsabilità.