Nel valutare i fatti di queste ore nelle «repubbliche» filorusse in Ucraina orientale (Doneck e Lugansk) servono alcuni elementi oggettivi. I media italiani parlano di «evacuazione» o «fuga» degli abitanti verso la Russia, causa attacchi provenienti dall’Ucraina. I pochi dati certi:
1. Non sono in corso attacchi da parte ucraina. Se sparassero un solo colpo verso la Russia o i territori da questa occupati, gli ucraini sanno che darebbero a Putin un pretesto ideale per attaccare.
2. E’ difficile contattare le popolazioni che subiscono il trasferimento. I giornalisti dei media di Stato russi realizzano interviste compiacenti in cui gli interessati ringraziano la Russia per l’opportunità di fuggire da una inesistente aggressione ucraina. Vi sono profili social che diffondono notizie, ma si tratta di informazione non professionale e non verificabile.
3. I pochi media indipendenti (tra cui Nexta, Meduza o Nastojaščee Vremja) offrono un quadro più realistico. Emerge la totale incertezza e disinformazione degli abitanti delle due regioni, dove sono risuonate più volte le sirene d’allarme. Non sanno cosa fare: da parte della Russia sentono minacce di attacchi ucraini; chi riesce a ricevere informazioni da media ucraini o internazionali capisce che è una montatura. Vi sono persone più equilibrate, altre sono preda della propaganda. Il contrasto crea paura e tensioni.
4. Le persone che hanno seguito le istruzioni e hanno lasciato le loro case si sono ritrovate nella regione russa di Rostov sul Don. Sono rimaste ore sugli autobus e al freddo, poiché non vi erano strutture di accoglienza pronte. Una parte è stata poi ricoverata in palestre e ostelli. La stessa popolazione russa di quei luoghi sembra non capire e non gradire questo afflusso.
5. A essere trasferiti sono donne, bambini e anziani. Gli uomini dai 18 ai 55 anni devono restare nei territori delle due repubbliche autoproclamate, per rispondere alla chiamata di leva militare. L’amministrazione dei due territori ha ammonito via SMS tutti gli uomini in età a presentarsi, sotto minaccia di conseguenze penali.
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Nei due territori si moltiplicano attività di guerriglia. I russi affermano che sarebbero lanciate dagli ucraini. Per le ragioni dette, ciò non è realistico. Vengono diffuse immagini di attentati, ma si svelano essere false notizie o video girati anni fa. Lo scopo è stimolare una risposta militare ucraina: il governo di Kiev mantiene sinora il sangue freddo. I media internazionali faticano a valutare i fatti, ma in genere riportano correttamente i ruoli delle parti. Con poche eccezioni, i media italiani specie via TV e Internet riprendono la narrativa russa. I commentatori vi aggiungono valutazioni personali improprie e lasciano gli ascoltatori nell’incertezza sulle responsabilità. Ogni informazione va presa con attenzione. Per quanto possibile, meglio riferirsi a media stranieri.