Secondo il cancelliere tedesco Merz, i Paesi occidentali avrebbero rimosso i limiti che vincolavano l’uso delle loro armi da parte dell’Ucraina in territorio russo. La notizia dev’essere relativizzata. Merz non ha lasciato capire se si tratti di una decisione nuova o di uno stato di cose già presente. Alcune limitazioni erano già state revocate in passato. Merz ha imposto il silenzio, sulle armi all’Ucraina, a buona ragione: la pubblicità data a queste decisioni dall’esecutivo precedente forniva alla Russia preziose indicazioni sulle intenzioni occidentali.
Due precisazioni: anche rimuovendo i limiti di gittata, l’uso di armi occidentali in Ucraina resta legittimo ai sensi del diritto internazionale. L’elemento che distingue l’uso difensivo legittimo da quello illegittimo è l’obiettivo colpito: è lecito colpire obiettivi militari, non lo è colpire intenzionalmente obiettivi civili; nulla rileva la loro profondità in territorio russo. I limiti fissati sin qui erano autoimposti dagli occidentali allo scopo di non irritare la Russia e aggravare il conflitto: si è visto con quali risultati.
Anche il timore che gli occidentali, rimuovendo i limiti, diventino parte in conflitto è privo di sostanza. Dichiarare «noi non siamo in guerra contro la Russia» è un espediente retorico dei governanti europei. Vero che nessun Paese ha dichiarato guerra alla Russia; la Russia, però, si ritiene in guerra con tutta l’Europa, e ciò non a causa dell’aiuto europeo all’Ucraina.
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Putin non perde occasione per ricordare – lo ha fatto ancora nelle scorse ore, dinanzi a un consesso di imprenditori – che la sua controparte nella guerra è l’Occidente nel suo insieme. L’Occidente è già parte del conflitto cominciato in Georgia nel 2008, poi in Ucraina nel 2014 e nel 2022 sino a oggi. La risposta europea resta insufficiente, ma, con gli ultimi sviluppi, sembra che almeno alcuni governi abbiano smesso di credere che la guerra, se tollerata, prima o poi finirà da sola. Non accadrà.
Donald Trump si è chiesto se Putin sia uscito di senno, dopo gli ultimi bombardamenti sull’Ucraina. Resta una sparata priva di senso, se non seguita da atti concreti per contribuire con il resto dell’Occidente, anche nell’interesse degli USA, a vincere la guerra nell’unico modo possibile, purtroppo: con la forza militare.