Come diventare traduttore giuridico e cosa distingue questa categoria di professionisti dagli altri traduttori. Requisiti e possibilità di formazione. Né in Italia né in Svizzera è necessario essere iscritti a registri o associazioni specifiche. Il traduttore giuridico non va confuso con il traduttore «giurato» e la traduzione giuridica non va confusa con la «traduzione giurata» o asseverata.
Il traduttore giuridico è un professionista contraddistinto da una doppia competenza, giuridica e linguistica. Ci sono molti modi per acquisire le abilità necessarie per diventare traduttore giuridico. E’ data per scontata una competenza linguistica molto elevata e flessibile, anche nella traduzione verso la lingua straniera. A questa si deve aggiungere una solida formazione in diritto. La profondità di tale formazione dipende dal profilo delle esigenze. Per tradurre semplici contratti o atti societari può bastare una buona competenza in diritto commerciale; la traduzione di atti processuali, particolarmente di diritto penale, presuppone conoscenze più specifiche.
Lo strumento tipico per acquisire competenza giuridica è la laurea in legge. Vi sono istituzioni che richiedono figure di giuristi-linguisti con obbligo di laurea in giurisprudenza o altro titolo equivalente, per compiti particolarmente esigenti. Nei casi più comuni, però, il percorso universitario completo potrebbe rivelarsi dispersivo, per un traduttore. Sono utili tutti i corsi che formano buone abilità di analisi giuridica, anche senza condurre a una laurea. Per le esigenze più semplici, chi si avvicina a questo tipo di traduzione sarà aiutato da un’esperienza di lavoro in un ufficio legale internazionale. Sono importanti tutte le forme di pratica professionale che permettano un contatto diretto con la scrittura e con i meccanismi della giustizia.
Come diventare traduttore giuridico: le competenze legali
Le competenze giuridiche da sviluppare sono tre: la capacità di analizzare i testi e i rapporti giuridici che vi si costituiscono, la pratica nell’uso delle fonti del diritto e – per chi traduce atti processuali – una sufficiente familiarità con le procedure processuali, in particolare civile e penale. Queste competenze devono essere acquisite sia per il Paese in cui si parla la lingua di destinazione della traduzione sia per quello (o quelli) della lingua di origine.
Ancor più che in altri settori di specializzazione, nella traduzione giuridica è esclusa la possibilità di tradurre senza comprendere sino in fondo le implicazioni del testo. Il diritto è una materia estesissima e in continua evoluzione: tocca ogni aspetto della vita pubblica e privata. Ai livelli più elevati, la sola definizione di traduttore giuridico può essere troppo generica. Chi desidera svolgere questa professione farà bene a concentrarsi su branche specifiche della materia, preferibilmente affini tra loro: diritto contrattuale, societario, fallimentare, penale, amministrativo…
Il traduttore giuridico deve saper utilizzare speditamente le fonti del diritto. La capacità di orientarsi nella legislazione, nella giurisprudenza e nella dottrina è necessaria, per comprendere sino in fondo il dettato e la funzione del testo che traduce, all’interno del contesto legale di riferimento. Il linguaggio, in diritto, ha funzione costitutiva: significa che la parola non descrive, ma costituisce la fattispecie giuridica. Per il traduttore di testi legali, la fonte del linguaggio e della terminologia è la legge, non il vocabolario.
Come diventare traduttore giuridico: le aree più richieste
Tra le aree che generano più testi da tradurre vi è il commercio internazionale. Contratti, condizioni di vendita e di trasporto, pratiche di recupero crediti, atti societari. Per tradurre correttamente questi testi è necessario conoscere i rapporti giuridici che si instaurano fra operatori economici internazionali. Serve una sufficiente conoscenza della legislazione del settore, che è fonte dei linguaggi specifici.
Sono molto richieste anche le traduzioni che riguardano la vita privata. Fra questi, i documenti necessari per matrimoni, separazioni e divorzi fra persone di nazionalità diversa; le pratiche per le adozioni internazionali o i documenti per iscriversi a corsi di studio all’estero. Frequenti le esigenze di traduzione legate alle eredità, nei casi in cui defunto ed eredi si trovano in Stati in cui si parlano lingue diverse.
Un settore a sé, molto gratificante per chi punta a diventare traduttore giuridico, è quello della traduzione e dell’interpretariato durante i procedimenti giudiziari. Questo ruolo può richiedere l’iscrizione ad albi specifici, la cui regolamentazione varia da Paese a Paese. L’abilità del traduttore viene verificata preventivamente e, a dipendenza delle norme nazionali, può essere richiesto un giuramento generale o uno per ogni singolo intervento del traduttore o interprete.
Traduzione giuridica, le insidie da conoscere
Fra le incognite più insidiose della traduzione giuridica vi è la diversità degli ordinamenti legislativi e giudiziari dei singoli Paesi. Una legge o le competenze di un organo giudiziario all’interno di uno Stato non trovano quasi mai un corrispettivo esatto nell’ordinamento di un altro. Una prima, grande distinzione esiste fra gli ordinamenti fondati sul diritto europeo continentale e quelli fondati sulla Common Law (quasi tutti i Paesi di lingua inglese).
Anche all’interno di queste due grandi famiglie, però, vi sono differenze. Possono differire tra loro in modo piuttosto profondo anche le giurisdizioni locali di taluni Stati federali (ad esempio le legislazioni dei singoli Cantoni svizzeri, dei Land tedeschi o dei soggetti della Federazione russa). In questi casi è necessario conoscere l’ordinamento dello Stato e saper ricercare le fonti del diritto anche nella legislazione regionale.
E’ importante non indurre in errore chi legge la traduzione di un testo legale, facendo intendere che esistano paralleli fra istituzioni e fattispecie che hanno una denominazione simile o identica, ma competenze e significati diversi da Stato a Stato. Per citare due esempi concreti, il reato di diffamazione in Italia (art. >595 CP IT) ha caratteristiche e conseguenze diverse dal reato di diffamazione in Svizzera (art. >174 CP CH), anche se, nella versione italiana del diritto penale svizzero, porta lo stesso nome; un giudice di pace italiano ha competenze più ampie del suo omologo in Canton Ticino, anche se si chiama allo stesso modo.
Diventare traduttore giuridico: le responsabilità
Da una traduzione giuridica possono dipendere valori essenziali: la libertà di una persona, la riuscita di un affare internazionale o il successo di una causa per danni, ma anche il regolare svolgimento di un divorzio, il buon esito di una successione ereditaria o di un’adozione internazionale, il puntuale inizio di un periodo di studio o lavoro all’estero.
La responsabilità che grava sul traduttore giuridico è molto elevata. Spesso, gli atti tradotti giungono nelle mani dei giudici e delle autorità preposte senza che le parti abbiamo la possibilità di verificare l’esattezza delle traduzioni. Errori e negligenze nella traduzione possono comportare il rinvio di un’udienza o il rigetto di una pratica amministrativa, con richieste di elevati risarcimenti. Nei casi più gravi, dove si possano configurare reati di falso, il traduttore è esposto a conseguenze di ordine penale.
Per tutti questi motivi, la traduzione giuridica è una delle specializzazioni più gratificanti, per un traduttore, purché sia sorretto da preparazione adeguata e sincero interesse per il diritto. I sistemi di traduzione automatica, anche quelli fondati sull’intelligenza artificiale, non sostituiscono la competenza del traduttore umano, in un campo così carico di responsabilità. Diventare traduttore giuridico significa entrare in contatto, attraverso la viva voce dei documenti, con aspetti delicati della vita pubblica e privata.
Grazie al livello di specializzazione che richiede e alle responsabilità che comporta, la traduzione giuridica è anche una delle specializzazioni in cui l’opera del traduttore è meglio riconosciuta, dal punto di vista professionale ed economico.
| Su come diventare traduttore giuridico e altri aspetti della professione è disponibile il seminario «Specializzarsi nella traduzione giuridica: opportunità al tempo dell’intelligenza artificiale» – Dettagli e iscrizioni qui.
(Articolo pubblicato in originale il 13.4.2011, ripubblicato con aggiornamenti il 18.6.2024)
Kevin says:
Vorrei diventare traduttore giuridico, presto mi laureerò in giurisprudenza a Napoli e vorrei capire come si fa per diventare traduttore. Grazie.
Laura says:
Buonasera,
per quanto riguarda la specializzazione in traduzione giuridica, per la combinazione EN>IT è meglio rivolgersi agli studi di avvocati all’estero nei paesi angloamericani oppure è il caso di imparare a tradurre IT>EN almeno in questo ambito per rivolgersi agli studi di avvocati italiani? Non penso che gli studi di avvocati italiani vogliano le traduzioni EN>IT.
Mi può dare delucidazioni a questo riguardo?
Grazie.
Laura
Eleonora says:
Salve,
Sono laureata presso l’università di Zurigo e sono bilingue (tedesco-italiano). Quali sono le mie possibilità per lavorare come traduttrice giuridica? Grazie
Nicoletta says:
Sono a Frauenfeld , in Svizzera.
E’ possibile lavorare conoscendo la lingua rumena e la lingua italiana?
Janine says:
Buongiorno,
io sono studentessa di discipline giuridiche, corso di giurista linguista. La mia formazione è di 3 anni e mi dà una solida base di conoscenze giuridiche più che linguistiche. Il mio obiettivo – diventare traduttore giuridico italiano-bulgaro (la mia lingua madre). Il mio dubbio è come continuare la mia formazione dopo i 3 anni della laurea. Mi potrebbe forse aiutare un master in diritto/giurisprudenza (internazionale) in Bulgaria? Per ora avrei la possibilità di aiutare con le traduzioni in uno studio legale che ha relazioni con Bulgaria, come uno stage.
Vorrei inoltre ringraziare per le utilissime informazioni che ho letto sul sito!
Cordiali saluti!
Paola says:
Buonasera,
la mia professione è quella di avvocato e mi occupo anche di traduzioni giuridiche dallo spagnolo (dove ho conseguito la seconda laurea in diritto) e dall’inglese. Per ora l’ho fatto collaborando con un traduttore già avviato ma ora voglio gestire l’attività in prima persona. Ho acquistato il suo libro, per il quale mi complimento, e ho scritto una bozza di cv tutto in una pagina e devo dire piuttosto sintetico ma che mette in risalto ciò che offro. La domanda è questa: ricercando su internet ho notato che tutti i cv dei traduttori sono….lunghissimi! Insomma non vorrei sbagliare la presentazione. Il dubbio è sulla parte delle esperienze professionali ove mi limito a mettere in risalto la recente e fare un sunto dei 10 anni precedenti.
Grazie in anticipo e cordiali saluti!
Natalija says:
Buongiorno,
Sono giurista linguista (spesso traduco i documenti giuridici dall’italiano verso lituano (la mia madrelingua). Adesso sono in ricerca del corso d’italiano giuridico per i stranieri. Mi può dare indicazioni a questo riguardo?
Grazie
Diego says:
Buongiorno,
mi sono imbattuto nel Suo interessante sito. Sono un traduttore tecnico laureato in traduzione con 4 anni di esperienza alle spalle come traduttore freelance. Ho intenzione di avviare una specializzazione in ambito giuridico o economico. Sto valutando varie offerte di diversi enti sia in Italia, sia in Germania che in Svizzera. Mi interessa molto il linguaggio finanziario, ma non escludo assolutamente una specializzazione in Fachsprache Recht. Potrebbe darmi dei consigli? La ringrazio comunque per qualsiasi risposta.
Beatrice says:
Salve, sono diplomata al liceo linguistico e da poco sono diventata avvocato dopo una laurea in giurisprudenza europea e transnazionale. Vorrei specializzarmi in traduzione giuridica, ma sono incerta su come muovermi. Lei cosa mi consiglierebbe? Corso di traduzione? Diploma di lingua giuridica? Grazie e buone feste!
Elisabetta says:
Salve, sono una donna di 42 anni laureata in giurisprudenza e con un’esperienza lavorativa di 8 anni in studi legali come collaboratrice.
Ho una buona conoscenza della lingua inglese. Cosa dovrei fare per intraprendere la strada della traduttrice giuridica? Ho delle possibilità?
Grazie
Monika says:
Salve,
sono bilingue (italiano-polacco) e ho appena conseguito una laurea in mediazione linguistica culturale avendo studiato la lingua e la traduzione dell’inglese e del portoghese. Volevo sapere, non avendo alcuna esperienza lavorativa in quest’ambito e non avendo conseguito una laurea in giurisprudenza (se non qualche conoscenza del diritto studiato al liceo), come posso procedere per svolgere l’attività del traduttore giuridico, giurato o legale? Invece riguardo ai traduttori chiamati “periti esperti”? Questo quesito è rivolto sia nel caso di voler tradurre italiano-polacco e viceversa (le due lingue madri), sia per portoghese-italiano.
La ringrazio in anticipo in attesa del suo riscontro.
Lara Innesti says:
Gentile Sig. Lovisolo,
come si fa ad acquisire esperienza come traduttori in campo giuridico con un background formativo non necessariamente di settore (nel mio caso, una laurea in diplomazia e una in traduzione tecnica)? Gli studi legali fanno ricorso a traduttori freelance in caso di bisogno? Mi chiedo se sia una buona idea o piuttosto una perdita di tempo inviare curriculum a tappeto a studi legali vari…c’è un modo di sapere quali tra i tanti svolgano più spesso pratiche internazionali? La ringrazio molto per i preziosi spunti che sono i Suoi commenti.
Saluti,
Lara
Giuseppe says:
Buongiorno, mi chiamo Giuseppe, mi sono appena laureato in giurisprudenza e vorrei diventare traduttore giuridico. Ho un’ottima conoscenza della lingua inglese e tuttavia nessun titolo che lo attesti. Come mi consiglia di muovermi? C’è, tra i corsi che Archomai propone,qualcuno che faccia al caso mio? Grazie in anticipo.
Victoria says:
Buongiorno, a distanza di anni mi ritrovo a farle domande sullo stesso articolo, che risulta più che mai attuale. A differenza di molte persone che le hanno scritto, io non sono laureata in discipline giuridiche, ma in Mediazione Linguistica e Culturale, e a breve sosterrò un Master di Traduzione Specialistica en>ita presso l’ Università di Pisa, ed i domini che ho scelto son appunto economia e diritto. Dunque non credo di avere problemi inerenti al percorso studi, quello che non capisco è la parte pratica, ovvero: una volta terminati gli studi, come dovrò procedere per diventare traduttore giuridico? Dovrò iscrivermi a qualche albo? MI presento in tribunale direttamente o dai privati (avvocati)? E soprattutto, per questo lavoro è necessaria la P.I. ? Ed infine, è vero che si può collaborare solo con un Tribunale, e dunque, non con più città o regioni? (La mia domanda è lecita in quanto vivo in Sardegna, i tribunali sono pochi e le figure di traduttori giuridici sono molto poche, per questo credo di poter avere maggiori speranze)
Col tempo avrò sicuramente molte altre domande da farle, nel frattempo leggerò i suoi articoli e guide, e se ha qualche libro da consigliarmi le sarò grata! Nel frattempo la ringrazio. MV
Silvia says:
Buongiorno,
Sono laureata in scienze giuridiche. Prima dell’università ho frequentato il liceo linguistico, apprendendo tre lingue straniere. Con tali competenze, anche sostenendo eventualmente esami di lingue riconosciuti a livello europeo, è possibile trovare un impiego come traduttore giuridico? Grazie!
Anna says:
Buongiorno,
Sono laureata in Lingue e letterature straniere moderne e ora sto frequentando il corso di Laurea magistrale in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale, specializzandomi in diritto penale internazionale e delle migrazioni. La mia università sta proponendo un corso di Mediatore e traduttore in ambito giuridico della durata di tre mesi, ma avrei alcune domande in merito. Con la mia esperienza formativa, il corso è sufficiente per intraprendere la strada del traduttore giuridico? In Italia, che ruolo ricopre questa figura? Ho letto che non si può parlare di «impiego» vero e proprio, ma che si tratta più di un lavoro saltuario, a chiamata, senza un posto fisso in Tribunale o in uno studio legale. La mia paura è quella di non trovare lavoro al termine del corso stesso e quindi dedicarmi a questo corso inutilmente. Premetto che si tratta di un corso in cui si studierà lingua e traduzione, psicopedagogia, diritto penale e costituzionale. La ringrazio.
Maria says:
Buongiorno, vedo che è da molto che c’è questo articolo. Vivo in Italia da 7 anni. Sono laureata nel mio paese Ucraina in lingue. Ho fatto traduzioni giuridiche per il Vicariato di Roma ed e andata molto bene. Ma a loro serve solo ogni tanto, perché hanno cause da tutto il mondo. Ora, avendo avuto questa esperienza, che mi piace, come posso proseguire per fare questa attività? Grazie.
Hellen Pineda says:
Salve,
Sono laureata in giurisprudenza in Guatemala dove si parla lingua spagnola, vorrei sapere come fare per diventare traduttrice in lingua italiana. Grazie.
Francesca says:
Buonasera.
Sono un avvocato civilista italiano bilingue (Inglese). Però ho sempre avuto il pallino dell’interpretariato. Ho cercato qualche corso per traduttore giuridico ma vedo che danno – per la maggiore- nozioni di diritto (ho anche una buona conoscenza del common law). Quindi non saprei come sceglierlo. Secondo Lei per avvicinarsi a questo ramo professionalmente, la qualificazione “su carta” richiederebbe tempi lunghi? In base a quali criteri si sceglie un corso valido?Già riesco a tradurre testi giuridici in italiano, nella lingua passiva mi rimane più difficile perchè non ho una padronanza dell’inglese a livello “formale” (come non l’avevo in italiano quando mi sono laureata), non se se riesco a spiegarmi. La ringrazio e complimenti per l’elegante sito.
Vitor Visconti says:
Buonasera Luca,
Sono un traduttore con quattro anni di esperienza (Inglese, Portoghese e Italiano), però non ho mai lavorato con testi giuridici e nemmeno ho una laurea per tradurre. Sono nato in Brasile e ho 30 anni, però andrò in Italia per riconoscere il mio diritto alla cittadinanza italiana e imparare l’italiano con scioltezza per poter lavorare con la traduzione dalla Vostra lingua. Penso sia inutile scrivere che questo non è facile e domanderà molto tempo ma ho tutta la volontà necessaria. Potrebbe indicarmi come fare?
Distinti saluti
Vitor Visconti
Elsa says:
Salve, a breve inizierò un corso di laurea in Mediazione Linguistica (comprende anche alcuni esami di diritto al secondo anno) inoltre dispongo di diverse certificazioni (C1 francese, B2 inglese, A2 tedesco) ho qualche possibilità di diventare traduttrice in ambito giuridico? Oppure è obbligatorio avere una laurea in giurisprudenza??
Silvia says:
Buongiorno Professore.
Ad Aprile prossimo conseguirò la laurea in Giurisprudenza. Ho delle abilità linguistiche in inglese, ma non ho certificazioni.
Vorrei intraprendere questo tipo di carriera e sono altamente motivata. Abito a Roma e non posso spostarmi a Milano.
Cosa mi consiglia? Dove potrei avere una formazione degna di nota in tal senso?
Grazie
Cordiali saluti
Daiana says:
Buongiorno, sono laureata in Giurisprudenza, ho frequentato il liceo linguistico con conoscenza di due lingue, inglese e tedesco, secondo l’impostazione di un vecchio ordinamento. Al Goethe Institut ho ottenuto una certificazione di livello b2 in lingua tedesca. Da autodidatta mi sono dedicata allo studio della lingua araba, acquisendo un livello di conoscenza base ed imparando a scrivere bene. Ho svolto tirocinio forense presso uno studio e mi piacerebbe diventare traduttore giuridico. Come posso diventarlo? È necessario ottenere altre certificazioni riguardo le lingue o solamente frequentare un corso per traduttori? Inoltre, sarà arduo una volta conseguito ogni requisito farsi strada nel mondo del lavoro? Grazie
Tatiana Russo says:
Buongiorno Luca.
Innanzitutto grazie per tutta l’informazione che ci hai dato in questo Blog. Non ho ancora letto tuo libro ma lo comprerò velocemente LOL
In mio caso, mi sono laureata come Giornalista e Avvocato in Venezuela, e ho fatto anche due post laurea in Diritti Umani e Relazioni Internazionali presso l’Università Centrale del Venezuela. Attualmente, ho fatto una domanda presso l’università di Nebrija in Spagna per fare l’omologazione della laurea in Giurisprudenza. Loro mi hanno risposto che mio caso è stato accettato e dovrei iniziare a studiare fino marzo del 2020.
Ho due anni studiando la lingua italiana e sono interessata a iscrivermi al ruolo dei Periti e degli esperti della Camara di Commercio di Milano e fare la domanda di iscrizione nella mia lingua di competenza (spagnolo).
Vorrei chiederti … In mio caso, dato che sono laureata fuori dall’U.E e ancora non ho conseguito l’omologazione della laurea in giurisprudenza non ci sono ostacoli per diventare traduttore giuridico in Italia? Dovrei fare anche un percorso nell’area linguistica diverso a quello che sto imparando nel corso d’italiano che attualmente seguo? o Dovrei sostenere alcun esame che accredita la conoscenza della lingua italiana?
Cosa mi consigli? Sono consapevole che il mondo delle traduzioni giuridiche è un mondo molto diverso di quello della traduzione convenzionale e che per farlo devo continuare ad imparare la vostra lingua e la terminologia giuridica italiana.
Grazie per la risposta che mi puoi dare
Saluti
Tatiana.
Elena says:
Buongiorno, sono avvocato ma ho anche una formazione giuridico linguistica avendo conseguito un dottorato di in diritto privato comparato è dell UE e lavorato al Parlamento europeo di Bruxelles e presso l’Università di Notre Dame negli USA siamo come traduttrice che come ricercatore. Vorrei avviare una attività in proprio di servizi di traduzione legale o.comunque lavorare in questo settore ma non so da dove cominciare le chiedeo un aiuto in tal senso e la ringrazio .
Livio D'Alessio says:
Buon pomeriggio,
sono studente presso un corso di laurea magistrale in Traduzione specialistica. Nel prossimo futuro vorrei, qualora ve ne fossa la possibilità, dedicarmi alla traduzione giuridica. Tuttavia, nella mia esperienza formativa, manco di una formazione giuridica. Fatto questo breve riassunto, quale passo mi consiglierebbe di fare?! Un percorso formativo come il master in traduzione giuridica, a suo parere è un buon mattone su cui fondare un’attività lavorativa oppure no?
La ringrazio in anticipo.
Saluti,
Livio D’Alessio
Serena says:
Salve! Sono laureata in lingue, ho vissuto otto anni a londra e ho lavorato come interprete e traduttrice. Adesso in italia vorrei informazioni su come diventare traduttrice di documenti legali, qual’e’ la strada migliore?
Chiara says:
Buongiorno Livio,
Sono laureata in legge e, dopo 18 mesi di pratica presso uno studio penale, mi sono abilitata alla professione forense lo scorso anno, pur non esercitandola attualmente.
Avendo fatto due esperienze Erasmus a Lisbona per un totale di circa due anni, comprendo bene la lingua portoghese. Non ho però attestati riconosciuti, se non un livello B2 certificato dalla Facoltà di lettere di Lisbona che è però abbastanza datato. Non ho alcuna esperienza come traduttrice, ma un grande interesse per il mondo della traduzione nato tra i banchi del liceo con le versioni di greco e latino. Secondo lei ci sono i presupposti per diventare, con l’impegno necessario, una traduttrice giuridica? E, qualora ritenesse di sì, saprebbe consigliarmi i primi passi per lei necessari (es. DIPLE) da intraprendere?
La ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
Angela Sogor says:
Salve Sg Luca. Sono una donna rumena che e cresciuta nel Regno Unito, come puoi immaginare parlo 3 lingue molto bene. Vorrei sapere se è possibile raccomandare qualsiasi tipo di corso in mio caso da prendere per un futuro come traduttore. Ho anche una laurea in management che penso che §non ha nulla a che fare con l’argomento. Grazie mille
Karolina says:
Buongiorno,
sono una studentessa al primo anno di Linguistica e Cinese in UK (che io sappia non c’è un percorso di laurea equivalente in Italia, quindi mi rendo conto sia difficile paragonare la mia situazione ad altre). Finiti i 4 anni che portano alla laurea, avevo intenzione di fare un GDL (Graduate Diploma in Law) sempre in UK, a cui si può accedere con una qualsiasi laurea e della durata di un anno. Al momento parlo 4 delle lingue dell’UE (tuttavia senza avere un background di terminologia giuridica in alcuna di esse, come potrá immaginare). Volevo sapere se potesse darmi la sua opinione sulla mia situazione: conviene interrompere il percorso scelto e tornare in Italia a fare una laurea in Giurisprudenza? O conviene invece proseguire il mio percorso sperando anche che un profilo diverso possa essere piú “competitivo”? In questo senso, i requisiti possono cambiare da paese a paese? Mi spiego meglio: in Italia non c’è la possibilitá che io sappia di fare un percorso di laurea “velocizzato”, quindi facendo il concorso in Italia mi aspetterei di essere in svantaggio. Facendolo in UK, dove ció invece é possibile, sarei alla pari con gli altri candidati?
In alternativa riterrebbe opportuno contattare qualcuno che lavora nel settore per avere delucidazioni sulla mia situazione? La ringrazio in anticipo sperando di non averLe rubato troppo tempo!
Astrid says:
Buon pomeriggio,
Complimenti per il suo sito! Sono laureata in Relazioni Internazionali e Diplomatiche in Italia ed ho fatto un Master (MA) in Human Rights Law a Londra dove ho vissuto per 13 anni. Ho lavorato per molti anni nel campo della protezione internazionale e delle migrazioni e mi sono qualificata come Immigration advisor. Sono da poco tornata in Italia e vorrei provare a lavorare come traduttrice giuridica. Sono molto appassionata di diritto e ho una naturale curiosità per la traduzione.
Credo di avere una buona base giuridica ma limitata a specifici settori e non ho nessuna tecnica di traduzione.
Ho appena acquistato il suo libro dove sono sicura troverò ulteriori informazioni. Nel frattempo volevo chiederle se sarebbe meglio frequentare un corso di tecniche di traduzione in generale oppure concentrarmi su un corso di traduzione giuridica.
Grazie mille!
Carla says:
Buongiorno,
vorrei specializzarmi nel campo della traduzione giuridica e leggendo i vari commenti credo che la mia laurea in lingue con specializzazione in traduzione tecnico-scientifica (con esami anche di Diritto e di Economia) non sia affatto sufficiente. Pensa possa essere utile l’iscrizione a un corso triennale di Scienze Giuridiche? La ringrazio.
Marina says:
Buonasera,
al momento sto ultimando la mia laurea in giurisprudenza ma sono una grande appassionata di lingue e vorrei volgere la mia futura carriera lavorativa nell’ambito delle traduzioni legali. Mi chiedevo però se, per poter svolgere tale professione in ambito legale fosse necessario l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato o se invece, fosse sufficiente la laurea in giurisprudenza.
La ringrazio in anticipo e le porgo Cordiali Saluti,
Roberta Montroni says:
Salve,
Sono da poco laureata in Giurisprudenza e vorrei specializzarmi nella traduzione in vari settori, tra cui quello legale. E’ necessario secondo lei seguire un corso specifico? Un corso breve online potrebbe essere sufficiente? Grazie
Chiara says:
Buongiorno,
Sono laureata in Mediazione Linguistica e vorrei specializzarmi per diventare traduttrice giuridica, ho visto i suoi corsi e sembrano molto interessanti e ben strutturati, ma la mia domanda è se il fatto che non ci siano CFU rilasciati sarà un problema in futuro o se come corso è riconosciuto e l’esame finali attesti una seria preparazione.
Grazie per la disponibilità
Foglia Chiara
Luca Alberoni says:
Buona sera professor Lovisolo, le scrivo per sapere se uno come me ha delle chance di entrare nel mondo delle traduzioni legali, di conseguenza andando a lavorare in uno studio legale internazionale o per un’impresa di traduzioni. La mia formazione consiste nell’aver frequentato un liceo linguistico specificamente per le lingue inglese, tedesco e francese. In questi anni inoltre sto frequentando l’università di Pavia per lo studio del diritto, più precisamente un corso triennale. Inoltre le chiedo se ha qualche consiglio riguardo dove cercare una volta finita l’università per tirocini o comunque esperienze lavorative.