Pochi giorni dopo che il Burkina-Faso ha interrotto la collaborazione militare con la Francia, il Ministro degli esteri russo Sergej Lavrov visita il confinante Stato del Mali, nel Sahel.
Il Mali è alla testa di un gruppo di Stati dell’Africa centrale e occidentale che stanno rinunciando alla collaborazione con l’Europa e si avvicinano alla Russia.
In coincidenza temporale con la visita di Lavrov, il Mali ha espulso l’incaricato delle Nazioni unite per i diritti umani. L’espulsione del funzionario, presente nel Paese nel quadro della missione militare ONU MINUSMA, è stata decisa dopo che un’attivista maliana per i diritti umani è intervenuta alle Nazioni unite, denunciando le violazioni commesse dall’esercito privato russo «Gruppo Wagner.»
Nella dottrina che orienta la politica estera della Russia postsovietica, i diritti umani sono considerati un’ideologia occidentale.
Gli Stati che vogliono cooperare con la Russia devono prendere le distanze dai valori del modello di società dell’Occidente.
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