Ucraina e Moldova hanno ora status di candidate all’adesione Ue. Molte voci criticarono e criticano ancor oggi l’allargamento dell’Unione europea dei primi anni Duemila. I Paesi appena usciti dalla zona di influenza sovietica entrarono in massa nell’Unione. Le perplessità si fondavano sulla capacità di quei Paesi di risanare le loro economie e sui pericoli di concorrenza sleale fra Stati membri.
Oggi, parzialmente superata quella divergenza, la critica si appunta sui regimi di alcuni Stati, particolarmente Polonia e Ungheria, più simili a governi autoritari che a società aperte europee. Non vi è dubbio che l’Unione deve lavorare ancora, per equilibrare le diseguaglianze tra Europa occidentale e orientale; vero, però, che i Paesi dell’Est hanno vissuto un rapido sviluppo proprio grazie all’Ue. La pressione di Bruxelles, sul piano delle istituzioni, pur restando aperti gravi problemi in Polonia e Ungheria, frena gli eccessi e guida verso possibili soluzioni.
Il contesto in cui in quegli anni i Paesi dell’Est furono ammessi all’Unione europea era simile a quello di oggi per Ucraina e Moldova. Appena caduto il sistema di alleanze sovietico, i Paesi dell’Est insistettero per essere ammessi subito all’Ue e alla NATO. Volevano garantirsi un futuro fuori dall’influenza della Russia, timorosi che quest’ultima, tosto o tardi, sarebbe tornata ad assillarli. Bruxelles acconsentì senza troppo badare agli aspetti contabili. La scelta fu giusta, nonostante le critiche. Se i tre Baltici e gli altri Paesi della cintura ovest della Russia fossero privi di solide alleanze occidentali, sarebbero esposti alle brame di Putin e forse sarebbero già caduti.
Ucraina e Moldova e adesione Ue: le analogie
Oggi rivediamo quello scenario. La guerra in Ucraina impone di segnare un confine certo tra società aperte occidentali, raccolte nell’Unione europea, e società chiuse orientali, incarnate dalla Russia e dai suoi seguaci. Come i Paesi dell’Est allora, Ucraina e Moldova oggi vedono aprirsi una finestra temporale per ancorarsi alla civiltà occidentale. Una finestra che potrebbe chiudersi per sempre, se si permette a Putin di spadroneggiare.
Spesso dimentichiamo che la società aperta europea, quella in cui viviamo – con i suoi difetti ma con tutti i benefici che ci permette – è sempre più un’eccezione, nel mondo. Persino gli Stati uniti traballano, come modello di Stato di diritto.
L’Ucraina ha compiuto passi importanti, per superare i limiti delle società post-sovietiche; in Moldova bisogna riconoscere alla saggia presidenza della signora Maia Sandu di aver impresso un chiaro orientamento filoeuropeo al Paese. Ciò detto, molti problemi restano in entrambe.
Integrare Ucraina e Moldova nell’Unione europea non sarà facile, ma è nel nostro interesse rafforzare lo spazio, sempre più isolato, in cui possiamo vivere con standard di libertà e benessere certo migliorabili, ma invidiati da tutto il resto del pianeta. I problemi politici ed economici si risolveranno.