C’è un aspetto che ci riguarda, nell’assenza di Donald Trump al dibattito di ieri per le primarie verso le elezioni del 2024. Lasciando i dettagli a chi si occupa di politica statunitense, osserviamo un elemento oggettivo.
Trump ha snobbato per la seconda volta il dibattito TV e ha visitato invece uno stabilimento, portando la sua solidarietà agli operai che protestano, insoddisfatti per le loro condizioni. Si è assistito così allo strano caso di un imprenditore multimiliardario e spregiudicato, su cui pesano carichi penali ormai difficili da enumerare, che si pone come difensore della classe operaia. Da questa viene salutato come tale, certo non da tutta, ma da una parte sufficiente a decidere del suo successo elettorale.
Lo spostamento elettorale delle classi meno agiate avviene anche in Europa. Non mi interessano qui le sue cause. Mi concentro piuttosto su un altro aspetto: per ottenere questo risultato, ha un ruolo determinante la propaganda attraverso Internet e i media. Quando si ascoltano le interviste ai sostenitori di Trump, riprese ai suoi comizi, emerge un profilo umano poco scolarizzato, che ripete a pappagallo slogan sempre uguali, di frasi brevi, quasi tutti piuttosto vacui e irrealistici.
La formazione di questo tipo umano si deve a un uso distorto dei media, che ignorano ogni realtà pur di sostenere un partito o un politico. La disinformazione sta trasformando una parte crescente di una società un tempo non certo colta, ma in generale bene informata, come quella statunitense, in adulatori che pendono da pochi slogan, senza neppure chiedersi se abbiano un senso.
Questo stato di cose ci riguarda, perché la nostra difesa dipende, oggi, in gran parte da decisioni prese negli Stati uniti. Con una guerra in Europa e una Russia che ha già nel cassetto i piani per estendere la sua influenza politica «da Vladivostok a Lisbona,» l’incapacità crescente degli statunitensi di rispondere alle sfide globali contro lo Stato di diritto deve interrogarci su quanto possiamo ancora fidarci di quegli elettori, nella difesa della società aperta.