Intervistato da Philipp Sandmann a fine aprile, il già Presidente della Repubblica federale tedesca Joachim Gauck ha detto: «Abbiamo bisogno di una nuova serietà.» Non ricordo di aver sentito parole più adatte, per indicare la priorità del nostro tempo.
Gauck si riferiva alla possibilità di una guerra in Europa, tanto più concreta quanto più esitiamo nel fermare la Russia in Ucraina. La «nuova serietà» (neue Ernsthaftigkeit) di Gauck, pastore protestante e attivista per i diritti umani nella Germania comunista, protagonista pubblico di primo piano dopo la riunificazione tedesca, vale per tutti, di fronte agli eventi che viviamo.
Cosa farà Papa Leone XIV per la Chiesa interesserà i suoi fedeli; per tutti i luoghi fuori dalla Chiesa in cui influisce la parola di un papa, si può ripetere l’auspicio di Gauck: serve una nuova serietà. La serietà può essere impopolare e di certo non è populista. Con l’elezione di Prevost, la Chiesa ha evitato di fare esperimenti con pontefici provenienti da altre, improbabili «fini del mondo» e ha scelto sì un cittadino statunitense, ma dalle salde radici europee e dall’intensa esperienza internazionale. A giudicare dal suo curriculum, non sembra preda del male di oggi, la semplificazione sempre e ovunque.
La Chiesa è vicina agli ultimi, ma non sarebbe vissuta due millenni senza il patrimonio intellettuale costituitosi intorno al messaggio cristiano: l’alleanza tra cristianesimo e filosofia, il cui portato non ha eguali in altre culture; le espressioni dell’arte e del pensiero che incidono anche su chi non frequenta i riti della fede.
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La Chiesa si vuole universale, ma la radice di questo patrimonio è in Europa. I padri della Chiesa, la cerchia ristretta di maestri dei primi secoli (tra i quali Sant’Agostino, a cui il Papa s’ispira), si mossero tra l’Italia, la Grecia e le coste sudorientali del Mediterraneo; poi, nel tempo, Roma, Parigi e la Francia; Lutero e i protestanti nell’Europa centrale e orientale.
Nessun altro luogo al mondo offre al cristianesimo un terreno così fertile, nella ricerca della necessaria «nuova serietà.» Per sapere se il nuovo Papa coglierà questa sfida, non resta che stare a guardare.