Il Burkina-Faso allontana le truppe francesi

In diversi Paesi dell’Africa occidentale si ripete lo stesso copione: un colpo di Stato rovescia il governo, accusandolo di non riuscire a garantire la sicurezza.

A seguito del golpe sale al potere una giunta militare che allontana le truppe francesi, il cui arrivo era stato salutato con entusiasmo solo pochi anni prima, come aiuto risolutivo nella lotta contro il terrorismo.

La popolazione, condizionata da una pressante campagna filorussa su Internet e sui media, organizza manifestazioni antifrancesi in cui compaiono bandiere russe. Sul territorio arrivano le truppe del Gruppo Wagner, la milizia privata russa al servizio del Cremlino, spesso già presente nel Paese in forma più discreta.

In questo modo, la Russia guadagna una crescente influenza sui Paesi africani. Rimette piede in Paesi che furono già alleati dell’Unione sovietica, vi sostiene governi filorussi e controlla i flussi migratori ai danni dell’Europa.

Come in Ucraina, Mosca muove questi passi in Africa per ricostruire l’assetto territoriale e la rete di influenze dell’epoca sovietica.

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Luca Lovisolo

Lavoro come ricercatore indipendente in diritto e relazioni internazionali. Il mio corso «Capire l'attualità internazionale» accompagna chi desidera comprendere meglio i fatti del mondo. Con il corso «Il diritto per tradurre» comunico le competenze giuridiche necessarie per tradurre testi legali da o verso la lingua italiana.

Commenti

  1. Basilio Buffoni says:

    Grazie per le interessanti informazioni (mi riferisco anche alla nota relativa al Mali). Ho letto frequentemente che uno degli elementi dell’appeal della Cina per i Paesi africani, rispetto ai Paesi occidentali, era il fatto che la Cina non richiede ai suoi partner africani, a differenza dei Paesi occidentali, alcuna garanzia di rispetto dei diritti umani, cioè nessuna adesione «ideologica.» Quel che Lei scrive a proposito della Russia sembra simile nella sostanza, ma abbastanza diverso almeno nella forma, se effettivamente la Russia richiede ai paesi partner di schierarsi contro una ideologia dei diritti umani che qualifica come occidentale. Mi può chiarire questo aspetto, che in termini più generali ha a che fare con il modello a cui la Russia di Putin si ispira: quello sovietico, che aveva evidentemente un contenuto ideologico significativo, o quello zarista, che presumibilmente non aveva specifiche basi ideologiche, se non forse quelle «etniche,» ovviamente non utilizzabili rispetto a partner africani.

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Luca Lovisolo

Lavoro come ricercatore indipendente in diritto e relazioni internazionali. Con le mie analisi e i miei corsi accompagno a comprendere l'attualità globale chi vive e lavora in contesti internazionali.

Tengo corsi di traduzione giuridica rivolti a chi traduce, da o verso la lingua italiana, i testi legali utilizzati nelle relazioni internazionali fra persone, imprese e organi di giustizia.

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