Dopo i nuovi sbarchi a Lampedusa, le questioni che il dibattito pubblico in Europa spesso non considera.
Dopo i nuovi sbarchi a Lampedusa, le questioni che il dibattito pubblico in Europa spesso non considera.
In Polonia, migranti originari del Medio oriente premono sulla frontiera, in arrivo dalla Bielorussia.
Il mondo del dopo-Coronavirus prende forma. Eventi che sembrano slegati mostrano interazioni rivelatrici.
Un caso analogo, avvenuto pochi giorni dopo a Malta, aiuta a comprendere e chiarire i fatti di Lampedusa.
Le cose che si dicono poco sull’ultimo caso SeaWatch, perché non servono alla propaganda dei pro e dei contro.
Le norme internazionali dovrebbero essere ripensate. Seppur con metodi ruvidi, Roma riesce a imporsi.
Italia: a stabilirne la legittimità è la Corte costituzionale. Abusi di parole e di comparazioni storiche.
Dobbiamo evitare che i nostri figli e nipoti, fra trenta o cinquant’anni, soffrano le stesse perdite.
discussione sul Patto ONU sulle migrazioni si accende anche in Italia. Il Patto è controverso: presta il fianco a strumentalizzazioni politiche, sia favorevoli sia contrarie. Guardato stando fuori dalle contrapposizioni fra le parti, il documento suscita varie perplessità. Un accordo non vincolante, in diritto internazionale, è un atto che può essere comunque molto influente.
La tentazione di confrontare ciò che successe a Roma il 16 ottobre 1943 con le vicende della migrazione.
La vicenda giudiziaria seguirà il suo corso, quella di politica interna italiana qui non interessa. Alcuni punti che restano sospesi, mentre il caso si avvia alla conclusione. Cento cittadini stranieri presenti sulla Diciotti sono stati «ridistribuiti» alla Conferenza episcopale italiana, che però non è uno Stato. Le sfide sono quelle di sempre, gli strumenti per affrontarle anche, basterebbe usarli con efficacia.
Una capotreno fa notizia per un messaggio poco ortodosso rivolto a viaggiatori di Rom. Non serve dire che in tutta Italia la percentuale di migranti sulla popolazione complessiva è dell’ics percento. Importano le situazioni concrete. La cittadinanza, nel valutare la presenza di migranti, la commisura alle situazioni che vive ogni giorno sui treni, nelle scuole, nei quartieri periferici.
La controversia di queste ore sull’attracco della nave italiana Diciotti con 69 stranieri a bordo riporta alla questione dei recuperi di persone in acque libiche. Innumerevoli bambini periscono già via terra, prima di giungere alle coste del Mediterraneo. Le organizzazioni criminali, da parte loro, sanno che le opinioni pubbliche europee mal sopportano la visione dei bambini vittime degli affondamenti.
Rimandare nei Paesi di registrazione i migranti secondari: l’accordo c’è, ma il ministro ne esce malissimo.
Considerazioni sui casi di queste ore: navi cariche di migranti chiedono attracco ai porti italiani. Il nuovo Governo di Roma rifiuta. La vicenda ha anche un risvolto umanitario, ma non la si chiarisce sin quando non si individua il punto di controversia. Anche la questione delle acque territoriali, delle zone di competenza per i salvataggi e delle catene di comando ha importanza relativa.
La situazione in Congo è tragica. Decine di gruppi di guerriglia uccidono, bruciano case, violentano donne e rapiscono bambini. Sui barconi che incrociano al largo della Libia i congolesi non ci sono, o ci sono in percentuale talmente bassa da non venir considerati nelle statistiche. Molti abitanti del Congo metterebbero firma, per potersi trasferire nei Paesi dai quali partono i migranti che arrivano in Europa con i barconi dalla Libia.
I nuovi migranti italiani parlano come ogni altro giovane europeo: per loro, in Italia, non può esserci posto.
Il violento terremoto che ha scosso l’Italia centrale ha suscitato reazioni connesse alla crisi dei migranti.