Polonia, migranti: sei cose da sapere

In Polonia, migranti originari del Medio oriente premono sulla frontiera, in arrivo dalla Bielorussia.
Vaccini falliti, migrazioni: ecco il dopo-pandemia

Il mondo del dopo-Coronavirus prende forma. Eventi che sembrano slegati mostrano interazioni rivelatrici.
Italia: relazioni internazionali e governo

L’atteggiamento del nuovo governo italiano verso le relazioni internazionali: questione migratoria e Russia.
Caso SeaWatch, le considerazioni finali

Un caso analogo, avvenuto pochi giorni dopo a Malta, aiuta a comprendere e chiarire i fatti di Lampedusa.
Caso SeaWatch, domande e risposte

Le cose che si dicono poco sull’ultimo caso SeaWatch, perché non servono alla propaganda dei pro e dei contro.
Perché è inutile discutere di «ius soli»

La discussione è largamente superata dai fatti. Lo ius soli puro resta in vigore in pochissimi Paesi.
Lo straniero in frontiera: le questioni reali

L’ipotesi di processabilità di un ministro italiano che ha trattenuto cittadini stranieri su un’imbarcazione al largo della Sicilia ha monopolizzato l’attenzione dell’opinione pubblica, nella Penisola. Tralasciamo la vicenda individuale e analizziamo le questioni di fondo: qual è lo status dello straniero in frontiera? I problemi effettivi sollevati dal caso sono stati soffocati dal clamore della vicenda interna.
Caso Sea Watch, riassunto a bocce ferme

Le norme internazionali dovrebbero essere ripensate. Seppur con metodi ruvidi, Roma riesce a imporsi.
Decreto sicurezza: cosa (non) dice sui migranti

Le nuove disposizioni in materia di migrazione, che interessano i rapporti internazionali: alcune misure avvicinano la normativa italiana a quella di altri Paesi, altre sono più difficilmente comprensibili. Il decreto sembra preoccuparsi poco delle conseguenze pratiche. L’Italia avrebbe i numeri per dare impulso, nelle sedi opportune, a una revisione più incisiva, ma non ha gli uomini.
Se i sindaci contestano il «Decreto sicurezza»

Italia: a stabilirne la legittimità è la Corte costituzionale. Abusi di parole e di comparazioni storiche.
Strasburgo: su cosa dobbiamo smettere di tacere

Dobbiamo evitare che i nostri figli e nipoti, fra trenta o cinquant’anni, soffrano le stesse perdite.
Perché il Patto sulle migrazioni suscita dubbi

discussione sul Patto ONU sulle migrazioni si accende anche in Italia. Il Patto è controverso: presta il fianco a strumentalizzazioni politiche, sia favorevoli sia contrarie. Guardato stando fuori dalle contrapposizioni fra le parti, il documento suscita varie perplessità. Un accordo non vincolante, in diritto internazionale, è un atto che può essere comunque molto influente.
Non odiate Silvia Romano

Il caso di Silvia Romano, cooperante italiana rapita in Kenya, non è paragonabile ad altri precedenti. Neppure la Chiesa parla più d’andare in missione. Una ragazza che va in Kenya a far giocare i bambini deve suscitare ammirazione, non odio sociale. Se uno Stato impiega risorse per ricercare un proprio cittadino rapito all’estero non fa un regalo alle vittime. Fa il suo dovere.
Rastrellamenti del 1943: non confondiamo

La tentazione di confrontare ciò che successe a Roma il 16 ottobre 1943 con le vicende della migrazione.
Sull’arresto del sindaco di Riace

Alcuni aspetti di questa vicenda stimolano riflessioni più generali. Mai l’aggettivo «ideologico» sarà usato in modo più appropriato che in questi casi. Il «mondo senza frontiere» è un fine ideologico e lo Stato, con le sue leggi e i suoi confini, è un ostacolo verso la sua realizzazione. Lo Stato che cade: in fondo, è questo che vuole chi attua queste condotte.
Nave Diciotti: epilogo di un’odissea

La vicenda giudiziaria seguirà il suo corso, quella di politica interna italiana qui non interessa. Alcuni punti che restano sospesi, mentre il caso si avvia alla conclusione. Cento cittadini stranieri presenti sulla Diciotti sono stati «ridistribuiti» alla Conferenza episcopale italiana, che però non è uno Stato. Le sfide sono quelle di sempre, gli strumenti per affrontarle anche, basterebbe usarli con efficacia.
Migranti e capitreno: note su un caso di cronaca

Una capotreno fa notizia per un messaggio poco ortodosso rivolto a viaggiatori di Rom. Non serve dire che in tutta Italia la percentuale di migranti sulla popolazione complessiva è dell’ics percento. Importano le situazioni concrete. La cittadinanza, nel valutare la presenza di migranti, la commisura alle situazioni che vive ogni giorno sui treni, nelle scuole, nei quartieri periferici.
Bambini morti in mare: a chi la responsabilità?

La controversia di queste ore sull’attracco della nave italiana Diciotti con 69 stranieri a bordo riporta alla questione dei recuperi di persone in acque libiche. Innumerevoli bambini periscono già via terra, prima di giungere alle coste del Mediterraneo. Le organizzazioni criminali, da parte loro, sanno che le opinioni pubbliche europee mal sopportano la visione dei bambini vittime degli affondamenti.
Cos’è successo in Germania: Merkel e Seehofer

Rimandare nei Paesi di registrazione i migranti secondari: l’accordo c’è, ma il ministro ne esce malissimo.
Sui migranti respinti ai porti italiani

Considerazioni sui casi di queste ore: navi cariche di migranti chiedono attracco ai porti italiani. Il nuovo Governo di Roma rifiuta. La vicenda ha anche un risvolto umanitario, ma non la si chiarisce sin quando non si individua il punto di controversia. Anche la questione delle acque territoriali, delle zone di competenza per i salvataggi e delle catene di comando ha importanza relativa.
Quelli del Congo possono crepare

La situazione in Congo è tragica. Decine di gruppi di guerriglia uccidono, bruciano case, violentano donne e rapiscono bambini. Sui barconi che incrociano al largo della Libia i congolesi non ci sono, o ci sono in percentuale talmente bassa da non venir considerati nelle statistiche. Molti abitanti del Congo metterebbero firma, per potersi trasferire nei Paesi dai quali partono i migranti che arrivano in Europa con i barconi dalla Libia.
I giovani emigranti italiani non torneranno

I nuovi migranti italiani parlano come ogni altro giovane europeo: per loro, in Italia, non può esserci posto.
Ci sono anche buone notizie, dal mondo!

Viviamo in un mondo insicuro e in un tempo che ci inquieta, ma molti fatti promettono un futuro migliore.
Terremoto e migranti: una risposta ragionata

Il violento terremoto che ha scosso l’Italia centrale ha suscitato reazioni connesse alla crisi dei migranti.