Il settore della traduzione vive una contraddizione: la domanda di lavoro cresce, spinta dalla globalizzazione, ma molti traduttori si trovano in difficoltà. Dall’altra parte, invece, vi sono professionisti molto soddisfatti del loro lavoro, sotto ogni punto di vista, e la forbice si allarga. Perché? Da cinque anni di dialogo con i traduttori sono arrivate molte risposte.
Per cinque anni sono stato al «timone» di un blog dedicato ai traduttori di lingua italiana: un’esperienza che mi ha fatto toccare con mano le contraddizioni di questa professione, dinanzi alle trasformazioni che stiamo vivendo. Quel blog ha compiuto il suo cammino, io continuo a scrivere di traduzioni sul mio sito personale, a fianco dell’impegno per le relazioni internazionali, ma gli articoli scritti in cinque anni erano diventati uno specchio del nostro tempo: nascevano in gran parte da spunti proposti dagli stessi lettori, con i quali era nato un dialogo franco e stimolante. Percepivo tutte le tensioni, ma anche gli entusiasmi, le paure e la voglia di crescere di tanti professionisti. Chi scriveva lettere e commenti poneva quesiti precisi, provenienti dall’esperienza quotidiana, che richiedevano risposte articolate. Tra le decine e decine di articoli c’erano considerazioni sui cambiamenti del mercato, ma anche temi di immediata concretezza, come le questioni di prezzo, le lettere aperte ad alcuni quotidiani e tanto altro.
Quei testi fotografavano una stagione e sarebbe stato un peccato disperdere un tale patrimonio di idee e riflessioni. Dopo qualche pensiero sul da farsi, cominciai a selezionare e aggiornare gli articoli più significativi, per tenerne memoria e dar loro vita nuova in un libro.
Quando si è trattato di trovare il titolo del libro, ci ho pensato a lungo. Poi, per una di quelle strane catene di pensieri che ci fanno saltare in pochi secondi tra le immagini più diverse, mi è venuto in mente quello che forse poteva essere l’unico titolo possibile: «La ‘Nuova frontiera’ del traduttore,» ripensando al celebre discorso di J.F. Kennedy:
«Siamo sulla soglia d’una nuova frontiera, la frontiera degli anni Sessanta. Una frontiera di opportunità sconosciute e pericoli ignoti, di speranze incompiute e minacce. Ma la nuova frontiera della quale parlo non è fatta di promesse, è fatta di sfide. […] Io credo, però, che i tempi richiedano inventiva, innovazione, immaginazione.»
Anche i traduttori, oggi, sono alle soglie di una «nuova frontiera.» Proprio questo è il tratto comune di tutti gli articoli raccolti nel libro: cambiare, superare le barriere, approfondire le visioni come unica possibilità per guardare al domani.
Vale per tutti: i traduttori, giovani e meno giovani, già avviati alla professione, ma anche per quelli che iniziano oggi. I profondi mutamenti storici che stiamo vivendo mettono alla prova anche il settore della traduzione, ma la comunicazione globale ha aperto opportunità storicamente uniche, per chi si occupa di lingue e di dialogo interculturale.
La ‘Nuova frontiera’ del traduttore di Luca Lovisolo Cinque anni di dialogo con i traduttori, sulle pagine di un blog – metamorfosi di una professione Non in vendita nelle librerie |