Sempre più spesso il traduttore riceve «pacchetti» contenenti testo d’origine, traduzioni precedenti di altri traduttori e glossari. Se le memorie di traduzione contengono errori e il cliente li contesta, non è automatico scaricare la colpa sulla cattiva qualità delle memorie. Come tutelarsi, di fronte all’uso crescente di sistemi che scavalcano l’intervento del traduttore, ma non la sua responsabilità professionale.
Sempre più spesso, ormai, il traduttore non riceve comuni file da tradurre, ma «pacchetti» compatti che contengono, oltre al testo d’origine, le traduzioni precedenti svolte da altri traduttori e i glossari specifici. Il suo compito è tradurre utilizzando i segmenti già esistenti, normalmente verificandone la correttezza, e completare le parti mancanti, quindi «richiudere il pacchetto» e rispedirlo all’agenzia cliente.
I cosiddetti segmenti pretradotti si presentano in vari modi. Possono corrispondere esattamente al testo d’origine (in gergo: «100% match») oppure discostarsene a diversi livelli percentuali (80%, 70%, e così via). I programmi di traduzione assistita («CAT tool») offrono la possibilità di importare automaticamente i «100% match,» velocizzando il lavoro del traduttore.
Se la qualità dei segmenti pretradotti è carente, si pone il problema di come agire. Sul piano commerciale, è sempre consigliabile concordare preventivamente con l’agenzia il da farsi, in questa eventualità. Molto importanti sono le conseguenze legali, di ciò che facciamo di fronte ai segmenti pretradotti. Quando importiamo consapevolmente un segmento di traduzione – o perché premiamo su invio o perché impostiamo il sistema affinché li acquisisca tutti in automatico – ne diventiamo responsabili. Questi gesti tecnici apparentemente banali costituiscono, infatti, la manifestazione del nostro consenso al contenuto di quei segmenti.
Per questo motivo, dobbiamo essere assolutamente certi dei segmenti che importiamo. Se il cliente richiede esplicitamente di acquisire nel testo i segmenti esistenti in memoria senza verificarli (poiché non paga il tempo a ciò necessario) e senza modificarli se errati, è bene procurarsi una dichiarazione scritta del cliente stesso in tal senso, oppure inserire questa previsione nel contratto o lettera d’incarico: «Il committente è consapevole che il traduttore non verifica la qualità dei segmenti pretradotti presenti nella memoria di traduzione fornita all’atto dell’incarico.»
In caso di reclami da parte del cliente si potrà così attestare che non era nostro compito rilevare e rettificare eventuali non conformità nelle memorie che ci sono state messe a disposizione. Si evita che ci possa essere contestata la negligenza. In generale, tuttavia, è bene esigere che il cliente riconosca economicamente, almeno in una certa misura (non dovrebbe essere inferiore al 20% o 30% della tariffa piena), anche i segmenti pretradotti «100% match» presenti nella memoria. Il traduttore potrà cosi verificarli ed eventualmente rettificarli, prima di importarli.
Potrebbe inoltre essere utile, in questi casi, inserire nella lettera di incarico o contratto una previsione di questo genere: «Se i segmenti pretradotti presentano carenze di qualità che ne richiedono la ritraduzione, il traduttore ne informa il cliente e fattura i segmenti ritradotti alla tariffa ordinaria [o altra tariffa da concordare].»
L’utilizzo dell’opzione di completamento automatico è una tentazione alla quale sarebbe sempre bene sottrarsi, soprattutto se non si ha il tempo di rileggere con cura tutto il testo di destinazione, anche nelle parti composte da segmenti pretradotti.
Gli automatismi, come abbiamo visto, privano il traduttore del controllo su un lavoro che diventa comunque di sua paternità giuridica, se non si esonera esplicitamente dalla responsabilità come descritto sopra.
(Articolo pubblicato in originale il 11.3.2015, ripubblicato con aggiornamenti il 16.9.2019)
Claudio Porcellana ha detto:
Bella idea aggiungere quelle clausole! Le aggiungo immediatamente ai testi rapidi del mio programma di posta.
Urs Wolffers ha detto:
Questo parere dice che bisogna fare accordi sui segmenti pretradotti che regolano direttamente la responsabilita o possono servire come indizi. Ma qual è la regola sussidiaria se mancano tutte le regole, p. es. nel caso di un prezzo forfettario o di un lavoro gratis per un organisazione sociale? Urs
Luca Lovisolo ha detto:
Grazie per il Suo commento. Credo sia importante abituarsi a stipulare sempre accordi chiari, in forma scritta, ed evitare prezzi forfetari o quanto meno analizzare bene il materiale prima di accettarli. Anche nel caso di attività svolte gratuitamente è bene determinare sempre con precisione le conseguenze di eventuali errori. Bastano poche righe compilate con cura. Si evita di essere esposti alla legislazione generale, con controversie dagli esiti incerti.