Quando cala il sole, Majdan Nezaležnosti comincia a suonare. Ragazzi con la chitarra, a volte uno, a volte più, che se piove si trasferiscono nel labirintico sottopassaggio della metropolitana sotto la piazza. Questa sera, oltre alla musica, un signore sulla sessantina declama al microfono delle rime improvvisate su argomenti d’attualità, che ricordano la tradizione degli improvvisatori toscani di rime. Christine, la giornalista della radio bavarese che ho conosciuto qui, ne approfitta per un’intervista-lampo.